Pizzolungo Testo
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Testo Pizzolungo
Quanto dura un istante, detto così,
accanto a un muro sul mare?
Quanto dura la sera al neon di una stanza
fra scirocco e zanzare?
Quanto dura il coraggio di dire: Domani!
E domani è già oggi (che voglia di uscire).
Quanto dura, se dura, il latrato dei cani
nella notte tutto questo è un bel dire...
E che giostre e che belli i soldati di piombo
a guardarli d'estate. Posso udirne le voci e le grida a strapiombo
preferivo le fate.
E che ieri era un lampo d'aprile lo so
chè l'han scritto su tutti i giornali.
Non li ho letti per noia o paura.
Non li ho letti che ho perso gli occhiali...
E allora vai vai e raccontaci ancora
se c'è un giardino in fi ore che cresce in altura.
Vai vai che non c'è perdono
nel vento di chi si è perso
nei giochi dell'abbandono.
E allora vai vai e raccontaci ancora
di come si era adulti senza pane e dimora.
Vai vai che non c'è una storia
da piangere senza uno straccio
inutile. Come una vittoria.
Quanto dura un istante, detto così,
per raggiungere il cielo?
Quanto dura e non cogli il momento
chè non sembra vero. Quanto dura il coraggio di stringere adesso
la tua vita in un vortice acceso?
Quanto dura, se dura, il successo
di un sorriso triste e un applauso confuso?
E allora vai vai e raccontaci ancora
se c'è un giardino in fi ore che cresce in altura.
Vai vai chè non c'è perdono
nel vento di chi si è perso
nei giochi dell'abbandono.
E allora vai vai e raccontaci ancora
di come si era adulti senza pane e dimora.
Vai vai chè non c'è una storia
da piangere senza uno straccio
inutile. Come una vittoria.
Dedicata a Margherita Asta
accanto a un muro sul mare?
Quanto dura la sera al neon di una stanza
fra scirocco e zanzare?
Quanto dura il coraggio di dire: Domani!
E domani è già oggi (che voglia di uscire).
Quanto dura, se dura, il latrato dei cani
nella notte tutto questo è un bel dire...
E che giostre e che belli i soldati di piombo
a guardarli d'estate. Posso udirne le voci e le grida a strapiombo
preferivo le fate.
E che ieri era un lampo d'aprile lo so
chè l'han scritto su tutti i giornali.
Non li ho letti per noia o paura.
Non li ho letti che ho perso gli occhiali...
E allora vai vai e raccontaci ancora
se c'è un giardino in fi ore che cresce in altura.
Vai vai che non c'è perdono
nel vento di chi si è perso
nei giochi dell'abbandono.
E allora vai vai e raccontaci ancora
di come si era adulti senza pane e dimora.
Vai vai che non c'è una storia
da piangere senza uno straccio
inutile. Come una vittoria.
Quanto dura un istante, detto così,
per raggiungere il cielo?
Quanto dura e non cogli il momento
chè non sembra vero. Quanto dura il coraggio di stringere adesso
la tua vita in un vortice acceso?
Quanto dura, se dura, il successo
di un sorriso triste e un applauso confuso?
E allora vai vai e raccontaci ancora
se c'è un giardino in fi ore che cresce in altura.
Vai vai chè non c'è perdono
nel vento di chi si è perso
nei giochi dell'abbandono.
E allora vai vai e raccontaci ancora
di come si era adulti senza pane e dimora.
Vai vai chè non c'è una storia
da piangere senza uno straccio
inutile. Come una vittoria.
Dedicata a Margherita Asta
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