Immaginarti Testo
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Testo Immaginarti
E immaginarti da solo aff acciato al balcone
qualche anno fa.
La sigaretta scolpita e legata alle dita
dopo pranzo ci sta.
E il mondo gira più in bestia che può
non lo riconosci da un pezzo lo so.
Anche per me non è facile
credimi che arranco un po'.
E immaginarti seduto al caff è
dove il quartiere si incontra alle tre.
Prendine uno ristretto per me
che di stanchezza ce n'è.
E immaginarti al balcone che guardi la strada
che bolgia che c'è.
E non ricordi la gente oppure la mente
si scorda di te.
Anche quest'anno non piove pazienza
ma i fi ori e le piante non possono senza.
Chè il piatto piange se lasciano i campi
a rimestare sui crampi.
E che il lamento fa bene e lo sai
lo impari da giovane ci credi e lo fai
se mai tu lo fosti in quel dopoguerra
ne dubito il vento sussurra.
E immaginarti da solo a guardare il tramonto
che voglia ce n'è
so cosa pensi come sono densi
i colori d'estate vabbè.
E adesso che cose da dirti ne avrei
di dubbi e domande riempirti potrei adesso che avrei bisogno di te
adesso mi chiedo perché.
Dove sei andato a passare la sera
ora che ho il pane e una grappa leggera?
Ora che ho appena comprato il giornale
e leggerlo insieme è normale.
E gira gira la balera, i passi di danza,
natale e il viavai
e per pudore aspettando per ore
l'arrivo di quei marinai.
Ed anche se tu al pallone con me
non c'hai mai giocato direi proprio un granché
azzardo un bel tiro da centrocampo
vedrai che non avrai scampo.
Dove sei andato a passare la notte
che il tempo è pieno di cose non dette
se reggi forte e sicuro il timone
che tutto non è un illusione.
E adesso che avrei bisogno di te
raccontami ancora se è vero, se c'è
una musica grande un sorriso una rosa
un'Atlantide misteriosa.
Una luce che scalda e una che aspetta
un treno che non ha mai fretta.
qualche anno fa.
La sigaretta scolpita e legata alle dita
dopo pranzo ci sta.
E il mondo gira più in bestia che può
non lo riconosci da un pezzo lo so.
Anche per me non è facile
credimi che arranco un po'.
E immaginarti seduto al caff è
dove il quartiere si incontra alle tre.
che di stanchezza ce n'è.
E immaginarti al balcone che guardi la strada
che bolgia che c'è.
E non ricordi la gente oppure la mente
si scorda di te.
Anche quest'anno non piove pazienza
ma i fi ori e le piante non possono senza.
Chè il piatto piange se lasciano i campi
a rimestare sui crampi.
E che il lamento fa bene e lo sai
lo impari da giovane ci credi e lo fai
se mai tu lo fosti in quel dopoguerra
ne dubito il vento sussurra.
E immaginarti da solo a guardare il tramonto
che voglia ce n'è
so cosa pensi come sono densi
i colori d'estate vabbè.
E adesso che cose da dirti ne avrei
di dubbi e domande riempirti potrei adesso che avrei bisogno di te
adesso mi chiedo perché.
Dove sei andato a passare la sera
ora che ho il pane e una grappa leggera?
Ora che ho appena comprato il giornale
e leggerlo insieme è normale.
E gira gira la balera, i passi di danza,
natale e il viavai
e per pudore aspettando per ore
l'arrivo di quei marinai.
Ed anche se tu al pallone con me
non c'hai mai giocato direi proprio un granché
azzardo un bel tiro da centrocampo
vedrai che non avrai scampo.
Dove sei andato a passare la notte
che il tempo è pieno di cose non dette
se reggi forte e sicuro il timone
che tutto non è un illusione.
E adesso che avrei bisogno di te
raccontami ancora se è vero, se c'è
una musica grande un sorriso una rosa
un'Atlantide misteriosa.
Una luce che scalda e una che aspetta
un treno che non ha mai fretta.
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