Punto Di (Non) Ritorno Testo
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Testo Punto Di (Non) Ritorno
Storie di gente che giù non va più da tempo
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che sente quand’è il momento
Gente che da zero torna a cento.
Storie di gente che giù non va più da tempo
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che rimette la sua vita al centro
Torna nella scia del vento.
Qui laddove il diavolo dà il codice d’ingresso in questa giungla Non le indicazioni per l’uscita dai tornelli,
sai che ogni uomo anonimo che urla
lascia sull’intonaco l’impronta degli anelli
temono l’orgoglio che c’ha spinto tra i ribelli
vogliono tagliare le certezze coi coltelli
vai che puoi chiudere paure nei cancelli
toccare l’infinito senza usare i polpastrelli.
“Da zero a cento la tua vita al centro,
Sulla scia del vento, solo un momento”
È in una stanza d’ospedale che ho incontrato Roberto
Una garza gli teneva tutto il mento coperto
“Una gazza mi ha rubato la serenità” ha detto
“L’oro, sai, non ho saputo mai tenermelo stretto
Loro in questo quadretto sono mia moglie e mio figlio
Sono il mio solo pensiero quando mi sveglio qua dentro
Quando il sole su questa città che è un cantiere aperto
Si droga coi fumi del cielo e va sotto effetto.”
E in una stanza d’albergo che c’ha provato Roberto
Ora ha i polsi legati a due flebo ed il suo referto Fa da specchio a discorsi in cui dice quanto ha sofferto
Ma è al sicuro lontano da spettri in questo reparto
“Che là fuori la vita è una merda” dice Roberto
“I lavori che fai li puoi perdere in un momento
Coloro a cui dai li puoi perdere in un momento
Se si tratta di ricevere affetto, denaro e tempo.”
Roberto nelle cuffie c’ha messo De André più Tenco
Ed andrebbe sempre più spesso lontano dal suo adesso
Qui Giuda bacia in bocca col rossetto
Sulle labbra e ti giudicano solo dall’aspetto.
Qui laddove il diavolo dà il codice d’ingresso in questa giungla
Non le indicazioni per l’uscita dai tornelli,
sai che ogni uomo anonimo che urla
lascia sull’intonaco l’impronta degli anelli
temono l’orgoglio che c’ha spinto tra i ribelli
vogliono tagliare le certezze coi coltelli
tocca l’infinito senza usare i polpastrelli.
Chiudi i tuoi pensieri nei cancelli.
Come la gente che giù non va più da tempo
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che sente quand’è il momento
Gente che da zero torna a cento.
Hai presente gente che giù non va più da tempo
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che rimette la sua vita al centro
Torna nella scia del vento.
È in una stanza d’ospedale ad osservare la notte
Il tempo affoga nel tempo come una goccia nel mare
In una stanza d’ospedale preso a pugni da vivere
Presi appunti sul vivere, presi a scrivere lettere
Che era ora di smettere di iniziare a pensare di scatto
L’atto finale del dare non è ricevere
È un letto di ospedale che mi ha fatto riflettere
E preparare il distacco da ciò che temo di perdere
Perché è pieno di meteore in un oceano di catrame
Ma ci sono anche diamanti e si nascondono nel pane
E non è un televisore a massaggiare i tuoi neuroni coi suoi pollici
Nell’era del relax artificiale in cui l’umore è un algoritmo
L’amore arriva zitto zitto
E blocca i tuoi pensieri innanzi a un posto di blocco
Per averlo non ti basta averci il cazzo di Rocco
Per andarsene da te gli basta un filo di scirocco
Ti hanno detto che ero morto?
È tutto frutto di un racconto
Ho già pagato tutto il conto in una notte buia
In cui a spingermi la fronte altre la porta del mio nulla
C’era un’anima. La stessa che ora urla.
Qui laddove il diavolo dà il codice all’ingresso in questa giungla
Non le indicazioni per l’uscita dai tornelli,
Sai che ogni uomo anonimo che urla
Lascia sull’intonaco l’impronta degli anelli
Temono l’orgoglio che c’ha spinto tra i ribelli
Vogliono tagliare le certezze coi coltelli
Vai che puoi chiudere paure nei cancelli
Toccare l’infinito senza usare i polpastrelli
“Da zero a cento la tua vita al centro,
Sulla scia del vento, solo un momento”
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che sente quand’è il momento
Gente che da zero torna a cento.
Storie di gente che giù non va più da tempo
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che rimette la sua vita al centro
Torna nella scia del vento.
Qui laddove il diavolo dà il codice d’ingresso in questa giungla Non le indicazioni per l’uscita dai tornelli,
sai che ogni uomo anonimo che urla
lascia sull’intonaco l’impronta degli anelli
temono l’orgoglio che c’ha spinto tra i ribelli
vogliono tagliare le certezze coi coltelli
vai che puoi chiudere paure nei cancelli
toccare l’infinito senza usare i polpastrelli.
“Da zero a cento la tua vita al centro,
Sulla scia del vento, solo un momento”
È in una stanza d’ospedale che ho incontrato Roberto
Una garza gli teneva tutto il mento coperto
“Una gazza mi ha rubato la serenità” ha detto
“L’oro, sai, non ho saputo mai tenermelo stretto
Loro in questo quadretto sono mia moglie e mio figlio
Sono il mio solo pensiero quando mi sveglio qua dentro
Quando il sole su questa città che è un cantiere aperto
Si droga coi fumi del cielo e va sotto effetto.”
E in una stanza d’albergo che c’ha provato Roberto
Ora ha i polsi legati a due flebo ed il suo referto Fa da specchio a discorsi in cui dice quanto ha sofferto
Ma è al sicuro lontano da spettri in questo reparto
“Che là fuori la vita è una merda” dice Roberto
“I lavori che fai li puoi perdere in un momento
Coloro a cui dai li puoi perdere in un momento
Se si tratta di ricevere affetto, denaro e tempo.”
Roberto nelle cuffie c’ha messo De André più Tenco
Ed andrebbe sempre più spesso lontano dal suo adesso
Qui Giuda bacia in bocca col rossetto
Sulle labbra e ti giudicano solo dall’aspetto.
Qui laddove il diavolo dà il codice d’ingresso in questa giungla
Non le indicazioni per l’uscita dai tornelli,
sai che ogni uomo anonimo che urla
lascia sull’intonaco l’impronta degli anelli
temono l’orgoglio che c’ha spinto tra i ribelli
vogliono tagliare le certezze coi coltelli
tocca l’infinito senza usare i polpastrelli.
Chiudi i tuoi pensieri nei cancelli.
Come la gente che giù non va più da tempo
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che sente quand’è il momento
Gente che da zero torna a cento.
Hai presente gente che giù non va più da tempo
Giù è andata già nel modo più violento
Gente che rimette la sua vita al centro
Torna nella scia del vento.
È in una stanza d’ospedale ad osservare la notte
Il tempo affoga nel tempo come una goccia nel mare
In una stanza d’ospedale preso a pugni da vivere
Presi appunti sul vivere, presi a scrivere lettere
Che era ora di smettere di iniziare a pensare di scatto
L’atto finale del dare non è ricevere
È un letto di ospedale che mi ha fatto riflettere
E preparare il distacco da ciò che temo di perdere
Perché è pieno di meteore in un oceano di catrame
Ma ci sono anche diamanti e si nascondono nel pane
E non è un televisore a massaggiare i tuoi neuroni coi suoi pollici
Nell’era del relax artificiale in cui l’umore è un algoritmo
L’amore arriva zitto zitto
E blocca i tuoi pensieri innanzi a un posto di blocco
Per averlo non ti basta averci il cazzo di Rocco
Per andarsene da te gli basta un filo di scirocco
Ti hanno detto che ero morto?
È tutto frutto di un racconto
Ho già pagato tutto il conto in una notte buia
In cui a spingermi la fronte altre la porta del mio nulla
C’era un’anima. La stessa che ora urla.
Qui laddove il diavolo dà il codice all’ingresso in questa giungla
Non le indicazioni per l’uscita dai tornelli,
Sai che ogni uomo anonimo che urla
Lascia sull’intonaco l’impronta degli anelli
Temono l’orgoglio che c’ha spinto tra i ribelli
Vogliono tagliare le certezze coi coltelli
Vai che puoi chiudere paure nei cancelli
Toccare l’infinito senza usare i polpastrelli
“Da zero a cento la tua vita al centro,
Sulla scia del vento, solo un momento”
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