In Cammino Testo
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Testo In Cammino
Sarà come svegliarsi in mezzo a un giorno che non c'era
come bagnarsi il viso che è di nuovo primavera
e ogni sguardo intorno è una scoperta
e sei più sicuro se la porta è aperta
e che la semplicità
sembra assai più vera
di una verità sofferta
sarà come tuffarsi in aria e dopo alzarsi in volo
come staccarsi piano per salpare via da un molo
che il futuro è ancora là sempre intatto e ogni storia non sarà che il primo atto
e che la mediocrità
non avrà mai un ruolo
nella nobiltà di un patto
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine
dentro un'emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine
cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine
dietro la frenesia
l'irrequietudine
dell'urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine e lanciarsi avanti con un arco d'orizzonte
fidarsi di ogni passo che ci unisce come un ponte
che il sentiero cresce e va sotto i piedi
e un'impresa non ha età nè marciapiedi
se la curiosità
è salire il monte
sulla realtà che vedi
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine
dentro un'emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine
cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine
dietro la frenesia
l'irrequietudine
dell'urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine
in cammino
tu che stai laggiù
con un tamburino
mentre il sole cade
sul tuo stupore
tu a che punto sei
lungo il tuo destino
che le strade
portano tutte al cuore
tu sei oltre o sei vicino
tu ce l'hai fatta o sei in cammino tu
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine.
come bagnarsi il viso che è di nuovo primavera
e ogni sguardo intorno è una scoperta
e sei più sicuro se la porta è aperta
e che la semplicità
sembra assai più vera
di una verità sofferta
sarà come tuffarsi in aria e dopo alzarsi in volo
come staccarsi piano per salpare via da un molo
che il futuro è ancora là sempre intatto e ogni storia non sarà che il primo atto
e che la mediocrità
non avrà mai un ruolo
nella nobiltà di un patto
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine
dentro un'emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine
cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine
dietro la frenesia
l'irrequietudine
dell'urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine e lanciarsi avanti con un arco d'orizzonte
fidarsi di ogni passo che ci unisce come un ponte
che il sentiero cresce e va sotto i piedi
e un'impresa non ha età nè marciapiedi
se la curiosità
è salire il monte
sulla realtà che vedi
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine
dentro un'emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine
cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine
dietro la frenesia
l'irrequietudine
dell'urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine
in cammino
tu che stai laggiù
con un tamburino
mentre il sole cade
sul tuo stupore
tu a che punto sei
lungo il tuo destino
che le strade
portano tutte al cuore
tu sei oltre o sei vicino
tu ce l'hai fatta o sei in cammino tu
usciamo e andiamo via
dall'abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c'è un'altra origine.
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