Mezza Nuda Testo
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Informazioni su Mezza Nuda Mezza Nuda è una canzone di Vasco Brondi.
È la quinta traccia dell'album Paesaggio Dopo La Battaglia.
È la quinta traccia dell'album Paesaggio Dopo La Battaglia.
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Testo Mezza Nuda
Hai provato a scappare
Volevi andare più lontano
Ma eri su un'interregionale direzione Milano
Lì la gente per strada si affrettava
Spinta da un'ansia incomprensibile di arrivare a casa
Nella tua via c'è la statua illuminata della Vergine Maria
Padre, figlio e lo spirito santo sul cavalcavia
Tra sacre scritture e fogli di via
Hai sentito la pace che esce dalle finestre di casa mia
Volevi respirare piano l'aria di Milano Dove tutto è più incasinato, tutto è più chiaro
E sei arrivata al capolinea come fossi sulla luna
Ti ricorderò così mezza nuda quеlla notte in Bovisa
Sotto una cattiva stella era la più luminosa
Eri allеgra quando sei andata via di casa senza chiedere scusa
Ti dovevi salvare
Quando hai deciso di lanciarti il mare si è aperto
Per lasciarti passare
Le leggi dell'universo
Non sono quelle di questa città
Non confondere le nostre brevi vite
Con l'eternità
Ricordi il piazzale dietro casa dove ballavi da sola
Il monumento ai caduti, morti per noi sulla collina
Eri così magica e così insicura
Con una chitarra economica ti aprivi la gabbia toracica
E usciva la musica
Sembravi benedetta, sembravi una tossica Quando cantavi la città restava zitta
Ma poi ti ho visto sorridente sulla copertina di un giornale
In radio, in televisione ti ho sentito
Ti ho sentito cantare
Le leggi dell'universo
Non sono quelle di questa città
Non confondere le nostre illusioni
Con la felicità
Sei arrivata al capolinea come fossi sulla luna
Ti ricorderò così mezza nuda quella notte in Bovisa
Sotto una cattiva stella eri la più luminosa
Eri allegra quando sei andata via di casa
Ti dovevi salvare
E il mare si è aperto per lasciarti passare
Le leggi dell'universo
Non sono quelle di questa città
Non confondere le nostre brevi vite
Con l'eternità
Volevi andare più lontano
Ma eri su un'interregionale direzione Milano
Lì la gente per strada si affrettava
Spinta da un'ansia incomprensibile di arrivare a casa
Nella tua via c'è la statua illuminata della Vergine Maria
Padre, figlio e lo spirito santo sul cavalcavia
Tra sacre scritture e fogli di via
Hai sentito la pace che esce dalle finestre di casa mia
Volevi respirare piano l'aria di Milano Dove tutto è più incasinato, tutto è più chiaro
E sei arrivata al capolinea come fossi sulla luna
Ti ricorderò così mezza nuda quеlla notte in Bovisa
Sotto una cattiva stella era la più luminosa
Eri allеgra quando sei andata via di casa senza chiedere scusa
Ti dovevi salvare
Quando hai deciso di lanciarti il mare si è aperto
Per lasciarti passare
Le leggi dell'universo
Non sono quelle di questa città
Non confondere le nostre brevi vite
Con l'eternità
Ricordi il piazzale dietro casa dove ballavi da sola
Il monumento ai caduti, morti per noi sulla collina
Eri così magica e così insicura
Con una chitarra economica ti aprivi la gabbia toracica
E usciva la musica
Sembravi benedetta, sembravi una tossica Quando cantavi la città restava zitta
Ma poi ti ho visto sorridente sulla copertina di un giornale
In radio, in televisione ti ho sentito
Ti ho sentito cantare
Le leggi dell'universo
Non sono quelle di questa città
Non confondere le nostre illusioni
Con la felicità
Sei arrivata al capolinea come fossi sulla luna
Ti ricorderò così mezza nuda quella notte in Bovisa
Sotto una cattiva stella eri la più luminosa
Eri allegra quando sei andata via di casa
Ti dovevi salvare
E il mare si è aperto per lasciarti passare
Le leggi dell'universo
Non sono quelle di questa città
Non confondere le nostre brevi vite
Con l'eternità
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