Psyco Testo
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Testo Psyco
Sono stato in cura per degli anni
da un analista sordomuto
che mi aiutava con dei cenni e molta buona volontà
a riprendermi dai traumi che avevo avuto
in un'altra vita.
Sono stato in cura per degli anni
da un analista logorroico
che mi proibiva dei commenti
quando mi raccontava la sua storia nei dettagli
da paranoico senza prospettiva.
C'è troppa pioggia e sto perdendo quota
attraversando vuoti d'aria tra le nuvole.
Se piango in acqua non si nota
e in mezzo agli altri si consiglia di sorridere.
A volte io ho paura di voi più che della solitudine.
Sono stato in fuga per degli anni
ero il fantasma di me stesso
un Don Giovanni nel deserto
che si bruciava l'anima
quante volte nei ricordi mi ero già perso
ma così mai prima.
Sono stato solo per degli anni
guardavo il mondo dagli specchi che riflettevano i miei sbagli
tutte le mie fragilità
poi di colpo qui d'avanti con i tuoi occhi
ho una via d'uscita.
C'è poca pioggia e sto aspettando un fuoco
una scintilla che mi accenda nella cenere
un'alba in questo buio cieco
sulla tua pelle ritornare ancora a scrivere.
A volte io ho ancora paura di chi sia solo una mia immagine.
Alla chitarra ho messo corde nuove
uscite fuori come code di lucertole,
e ho messo in fila le parole
dalla tua bocca alla mia facendo ordine.
A volte io ho paura di voi più che della solitudine.
A volte io ho paura di voi più che della solitudine.
da un analista sordomuto
che mi aiutava con dei cenni e molta buona volontà
a riprendermi dai traumi che avevo avuto
in un'altra vita.
Sono stato in cura per degli anni
da un analista logorroico
che mi proibiva dei commenti
quando mi raccontava la sua storia nei dettagli
da paranoico senza prospettiva.
C'è troppa pioggia e sto perdendo quota
attraversando vuoti d'aria tra le nuvole.
Se piango in acqua non si nota
e in mezzo agli altri si consiglia di sorridere.
A volte io ho paura di voi più che della solitudine.
Sono stato in fuga per degli anni
ero il fantasma di me stesso
un Don Giovanni nel deserto
che si bruciava l'anima
quante volte nei ricordi mi ero già perso
ma così mai prima.
Sono stato solo per degli anni
guardavo il mondo dagli specchi che riflettevano i miei sbagli
tutte le mie fragilità
poi di colpo qui d'avanti con i tuoi occhi
ho una via d'uscita.
C'è poca pioggia e sto aspettando un fuoco
una scintilla che mi accenda nella cenere
un'alba in questo buio cieco
sulla tua pelle ritornare ancora a scrivere.
A volte io ho ancora paura di chi sia solo una mia immagine.
Alla chitarra ho messo corde nuove
uscite fuori come code di lucertole,
e ho messo in fila le parole
dalla tua bocca alla mia facendo ordine.
A volte io ho paura di voi più che della solitudine.
A volte io ho paura di voi più che della solitudine.
SAMUELE BERSANI
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