Saraday Killa Testo
Testo Saraday Killa
Entro dentro sto club snob a lato, camminata rallentata il mio sorriso stampato;
tutti bevono qualcosa e vestiti per sciccheria, ragazzine sedicenni propense per darla via,
io passo dopo, faccio un giro con te, passa in fretta questa notte noto che son già le tre.
C'è forfora sul mio maglione, neon che la risalta, una biondina sul bancone che si esalta,
beve birra calda e canta la sua libertà del Saraday chiacchierar con lei ma è come se parli con Pai Mei
di Bill Kill, stai tranquilla che sto calmo sono Salmo lascia che io ti violento con lo sguardo,
capelli lisci scalati trucco leggero, pantaloni bianchi ti intravedo tra le chiappe un filo nero.
Mi guarda fisso negli occhi le dico "stregami", sorride poi si morsica il labbro ribatte "seguimi".
Mi porta nei parcheggi, sono già nervoso, mi tremano le mani in più rimango silenzioso,
la porto alla mia macchina le dico aspetta qui, apro lo sportello e tiro fuori in due secondi il crick, la colpisco in faccia, lei sviene all'istante, cade a terra sanguinante: sono andato sul pesante!
Mi guardo intorno: niente di anomalo... Imbavaglio questa troia la sbatto dentro il mio cofano.
RIT --
Saraday Killa sguardo psicopatico tra la folla e il panico, weekend drammatico;
Saraday Killa c'è un massacro nel tuo after nota psycho Salmo a.k.a. Jeff Dahmer. (x2)
Ritorno dentro il club, quieto, qui restiamo calmi, mi incammino mani in tasca perché ho sangue sui miei palmi.
Occhi bassi dei passanti e chi mi esamina nessuno capirà che ho messo fuoco alla mia macchina.
Tocco una mignotta in miniatura dentro, megascopata nei parcheggi col tuo culo messo al vento,
sento l'obbligo, mi avvicino piano verso il bar ma non ordino, guardo in faccia la barista, poi gli afferro il gomito,
gli vomito in faccia, le confido che l'ammazzerei senza lasciare traccia e dopo gli sorrido.
Mi mischio tra la folla, entro alla toilette, flash immagine di sangue stile splatter nel mio set,
esco dal bagno e mi ripeto: "lui lo meritava". Ho squarciato un tizio in gola perché mi guardava,
quando crepava io lo osservavo attento, gli ho sorriso tutto il tempo, fino a quando non si è spento.
Vedo una rissa a centro pista, folla scalpita, mi infilo nella mischia e calci in faccia a chi mi capita,
calamità del fatto non ho spazio per evadere, c'è chi sta urlando che nel bagno c'è un cadavere!
E chi sarà il killer? Tra questa gente deficiente non fidarti di chi c'ha calma apparente,
cerchi il colpevole, il suo volto è evidente, tutti guardan verso me "ah, io non ne so niente".
tutti bevono qualcosa e vestiti per sciccheria, ragazzine sedicenni propense per darla via,
io passo dopo, faccio un giro con te, passa in fretta questa notte noto che son già le tre.
C'è forfora sul mio maglione, neon che la risalta, una biondina sul bancone che si esalta,
beve birra calda e canta la sua libertà del Saraday chiacchierar con lei ma è come se parli con Pai Mei
di Bill Kill, stai tranquilla che sto calmo sono Salmo lascia che io ti violento con lo sguardo,
capelli lisci scalati trucco leggero, pantaloni bianchi ti intravedo tra le chiappe un filo nero.
Mi guarda fisso negli occhi le dico "stregami", sorride poi si morsica il labbro ribatte "seguimi".
Mi porta nei parcheggi, sono già nervoso, mi tremano le mani in più rimango silenzioso,
la porto alla mia macchina le dico aspetta qui, apro lo sportello e tiro fuori in due secondi il crick, la colpisco in faccia, lei sviene all'istante, cade a terra sanguinante: sono andato sul pesante!
Mi guardo intorno: niente di anomalo... Imbavaglio questa troia la sbatto dentro il mio cofano.
RIT --
Saraday Killa sguardo psicopatico tra la folla e il panico, weekend drammatico;
Saraday Killa c'è un massacro nel tuo after nota psycho Salmo a.k.a. Jeff Dahmer. (x2)
Ritorno dentro il club, quieto, qui restiamo calmi, mi incammino mani in tasca perché ho sangue sui miei palmi.
Occhi bassi dei passanti e chi mi esamina nessuno capirà che ho messo fuoco alla mia macchina.
Tocco una mignotta in miniatura dentro, megascopata nei parcheggi col tuo culo messo al vento,
sento l'obbligo, mi avvicino piano verso il bar ma non ordino, guardo in faccia la barista, poi gli afferro il gomito,
gli vomito in faccia, le confido che l'ammazzerei senza lasciare traccia e dopo gli sorrido.
Mi mischio tra la folla, entro alla toilette, flash immagine di sangue stile splatter nel mio set,
esco dal bagno e mi ripeto: "lui lo meritava". Ho squarciato un tizio in gola perché mi guardava,
quando crepava io lo osservavo attento, gli ho sorriso tutto il tempo, fino a quando non si è spento.
Vedo una rissa a centro pista, folla scalpita, mi infilo nella mischia e calci in faccia a chi mi capita,
calamità del fatto non ho spazio per evadere, c'è chi sta urlando che nel bagno c'è un cadavere!
E chi sarà il killer? Tra questa gente deficiente non fidarti di chi c'ha calma apparente,
cerchi il colpevole, il suo volto è evidente, tutti guardan verso me "ah, io non ne so niente".
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