Quest'Uomo Testo
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Testo Quest'Uomo
Com'è difficile
avervi dato il cuore,
la pelle, i nervi, gli occhi, i piedi...
perfino il mio odore
e nemmeno una sola ragione,
una sola, qualunque,
anche vaga ragione
di essere qui.
Sembro invincibile,
quando uscite la sera senza darmi un bacio;
sembro invisibile,
perso nei miei pensieri,
quando vi incrocio:
«nostro padre
ha una tale riserva di sogni
che non è possibile batterlo:
lui non può perdere mai ... »
Ma guardate quest'uomo,
che vi ha insegnato a vivere
fermando il tempo,
con un solo vestito
per tutte le stagioni,
che vi ha insegnato a correre
controvento,
e che vedete sul palco
a sbranare emozioni,
a serrare nei pugni
le cose che vanno via,
perché il bello degli uomini è che non hanno mai perso,
e vi ha insegnato la grandezza
della malinconia,
perché siamo i soli padroni
dell'universo,
ma guardate quest'uomo,
guardatelo adesso, guardate
questo buffo uomo ridicolo
che sta sulla porta,
questo buffo uomo ridicolo
che fuma dietro alla porta,
questo buffo uomo ridicolo
che aspetta solo che torniate
e tutto il resto è un puttanaio
di puttanate...
un puttanaio di puttanate.
Così fa il tempo,
e non insegna a nessuno
come restargli dietro;
così fa il tempo
e ti mette nelle tasche
diamanti di vetro...
il ragazzo guardava le stelle,
le stelle guardavano il buio,
nel buio vi ho dato la mano...
non badate a quest'uomo,
che sarà forse il freddo,
sarà forse il fumo,
ha chiuso gli occhi ma dentro
ci continua a vedere,
come il suo vecchio perso
nel bosco di Colono,
o il suo Valerio sfinito
di gotta e d'amore,
quest'uomo mai finito
e avvinghiato ad un sogno,
rivenduto in pacchetti
di musica e parole,
che scorreva la vita
e non trova più il segno
dove stava per leggere
il senso dei dolore,
ma guardate quest'uomo,
guardatelo adesso,
guardatelo, guardate
questo buffo uomo ridicolo
che sta sulla porta,
questo buffo uomo ridicolo
che fuma dietro la porta,
questo buffo uomo ridicolo
che si aspetta che voi amiate
proprio quello stesso puttanaio
di puttanate,
il suo puttanaio...
avervi dato il cuore,
la pelle, i nervi, gli occhi, i piedi...
perfino il mio odore
e nemmeno una sola ragione,
una sola, qualunque,
anche vaga ragione
di essere qui.
Sembro invincibile,
quando uscite la sera senza darmi un bacio;
sembro invisibile,
perso nei miei pensieri,
quando vi incrocio:
«nostro padre
ha una tale riserva di sogni
che non è possibile batterlo:
lui non può perdere mai ... »
Ma guardate quest'uomo,
che vi ha insegnato a vivere
fermando il tempo,
con un solo vestito
per tutte le stagioni,
che vi ha insegnato a correre
controvento,
e che vedete sul palco
a sbranare emozioni,
a serrare nei pugni
le cose che vanno via,
perché il bello degli uomini è che non hanno mai perso,
e vi ha insegnato la grandezza
della malinconia,
perché siamo i soli padroni
dell'universo,
ma guardate quest'uomo,
guardatelo adesso, guardate
questo buffo uomo ridicolo
che sta sulla porta,
questo buffo uomo ridicolo
che fuma dietro alla porta,
questo buffo uomo ridicolo
che aspetta solo che torniate
e tutto il resto è un puttanaio
di puttanate...
un puttanaio di puttanate.
Così fa il tempo,
e non insegna a nessuno
come restargli dietro;
così fa il tempo
e ti mette nelle tasche
diamanti di vetro...
il ragazzo guardava le stelle,
le stelle guardavano il buio,
nel buio vi ho dato la mano...
non badate a quest'uomo,
che sarà forse il freddo,
sarà forse il fumo,
ha chiuso gli occhi ma dentro
ci continua a vedere,
come il suo vecchio perso
nel bosco di Colono,
o il suo Valerio sfinito
di gotta e d'amore,
quest'uomo mai finito
e avvinghiato ad un sogno,
rivenduto in pacchetti
di musica e parole,
che scorreva la vita
e non trova più il segno
dove stava per leggere
il senso dei dolore,
ma guardate quest'uomo,
guardatelo adesso,
guardatelo, guardate
questo buffo uomo ridicolo
che sta sulla porta,
questo buffo uomo ridicolo
che fuma dietro la porta,
questo buffo uomo ridicolo
che si aspetta che voi amiate
proprio quello stesso puttanaio
di puttanate,
il suo puttanaio...
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