Cappuccio Rosso Testo
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Informazioni su Cappuccio Rosso Cappuccio Rosso è una canzone di Roberto Vecchioni.
È la decima traccia dell'album L'Infinito.
È la decima traccia dell'album L'Infinito.
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Testo Cappuccio Rosso
Ti penso amore mio che sei lontano
ti penso con il mio fucile in mano
tu forse crederai che io sia pazza
che queste non son cose da ragazza
E invece viene un giorno nella vita
che scegli e se non scegli l'hai tradita
e non importa se si vive o muore
piangere gioia o ridere dolore
Questa curva di sole nel tramonto di Raqqa
mi disegna nel cuore l'arco della tua bocca
ho tagliato i capelli ho sfidato la rabbia
i miei giorni più belli sono lacrime e sabbia
Noi siamo di una patria senza terra
noi siamo curdi naufraghi di guerra
è l'alba e coi compagni sto partendo
e parto e coi compagni sto cantando
Ho in me tutte le favole di un tempo
intorno a un fuoco acceso e ora spento
e seguo il filo di una ninna nanna
chiedendomi se ho messo il colpo in canna
C'era un drago di fuoco che sbarrava la strada
ma non teme nemico un eroe con la spada
ma non ho mai capito come andava a finire
che succhiandomi il dito cominciavo a dormire
E' il 29 maggio e non ho sonno
e qui c'è proprio il drago di mio nonno
saprò questa volta come va a finire
che non ho proprio tempo di dormire
Qui sparano li sento e non li vedo
qui sparano e mi sa che mi hanno preso
ma non temere amore non è niente
mi brucia un po' ma in fondo non si sente
metti il pane nel fuoco, versa il vino migliore
che ritorno tra poco è questione di ore
spazza tutte le foglie che l'autunno è passato
quando l'odio si scioglie che sia verde il mio prato
Se qualcuno me lo trova addosso
riporti a casa il mio cappuccio rosso
ti penso con il mio fucile in mano
tu forse crederai che io sia pazza
che queste non son cose da ragazza
E invece viene un giorno nella vita
che scegli e se non scegli l'hai tradita
e non importa se si vive o muore
piangere gioia o ridere dolore
mi disegna nel cuore l'arco della tua bocca
ho tagliato i capelli ho sfidato la rabbia
i miei giorni più belli sono lacrime e sabbia
Noi siamo di una patria senza terra
noi siamo curdi naufraghi di guerra
è l'alba e coi compagni sto partendo
e parto e coi compagni sto cantando
Ho in me tutte le favole di un tempo
intorno a un fuoco acceso e ora spento
e seguo il filo di una ninna nanna
chiedendomi se ho messo il colpo in canna
C'era un drago di fuoco che sbarrava la strada
ma non teme nemico un eroe con la spada
ma non ho mai capito come andava a finire
che succhiandomi il dito cominciavo a dormire
E' il 29 maggio e non ho sonno
e qui c'è proprio il drago di mio nonno
saprò questa volta come va a finire
che non ho proprio tempo di dormire
Qui sparano li sento e non li vedo
qui sparano e mi sa che mi hanno preso
ma non temere amore non è niente
mi brucia un po' ma in fondo non si sente
metti il pane nel fuoco, versa il vino migliore
che ritorno tra poco è questione di ore
spazza tutte le foglie che l'autunno è passato
quando l'odio si scioglie che sia verde il mio prato
Se qualcuno me lo trova addosso
riporti a casa il mio cappuccio rosso
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