Canzone Per Sergio Testo
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Testo Canzone Per Sergio
Il ladro di cavalli non era lui,
ma fù impiccato per comodità
e l'uomo di rpofilo non sibastò
partì cercando l'altra sua metà
il capitano Achab non torna più
dal viaggio contro l'impossibile...
oh Sergio, non ho tempo di scriverti,
ma, d'altra parte, non ti ho scritto mai
e come ti potevo scrivere?
Erano stati tutti amici miei; A volte sentono che bussano:
non è niente, niente, niente;
non sono loro che tornano:
solo vento, vento, vento...
ne avrò di tempo per amare
prima che netri lei?
Il grande orologiaio non passa più
e gli orologi li aggiustiamo noi;
adesso costruiamo le macchine,
vedessi, come sono belle, sai;
a volte c'incontriamo sugli argini,
e ci contiamo, e manchi sempre tu...
oh, Sergio non ho tempo di scriverti,
ma d'altra parte non ti ho scritto mai,
oh, sì, di cose qui ne succedono,
ma ci illudiamo d'inventarle noi:
siamo un passaggio di allodole:
con un colpo andiamo giù;
mentre cerchiamo di scegliere se volare a nord o a sud...
e gli anni indietro, e gli anni Sergio,
e quando c'eri tu...
Il tempo mischia bene le bibite,
gli imperativie quel che mando giù
qualcuno vede ancora negli occhi miei
quel che gli specchi non rifletton più:
si spezza la collana, le idee van gi&ugrve;
stan rotolando un po' di qua e di là;
e tutti a dirmi come raccoglierle,
non c'è nessuno qui che non lo sa;
non riesco a immaginarmi di vivere
illuminto dalla verità,
la risposta nel vento dov'è, dov'è?
Sarà la stessa per ognuno di noi?
Oh sergio, non ho tempo di scriverti,
ma un giorno o l'altro mi rincontrerai:
ci appoggeremo sui gomiti
quando il sole viene giù,
mi accadrà di sorridere,
come non speravo più...
e l'occhio azzurro avrà un momento
uguale all'occhio blu...
ma fù impiccato per comodità
e l'uomo di rpofilo non sibastò
partì cercando l'altra sua metà
il capitano Achab non torna più
dal viaggio contro l'impossibile...
oh Sergio, non ho tempo di scriverti,
ma, d'altra parte, non ti ho scritto mai
e come ti potevo scrivere?
Erano stati tutti amici miei; A volte sentono che bussano:
non è niente, niente, niente;
non sono loro che tornano:
solo vento, vento, vento...
ne avrò di tempo per amare
prima che netri lei?
Il grande orologiaio non passa più
e gli orologi li aggiustiamo noi;
adesso costruiamo le macchine,
vedessi, come sono belle, sai;
a volte c'incontriamo sugli argini,
e ci contiamo, e manchi sempre tu...
oh, Sergio non ho tempo di scriverti,
ma d'altra parte non ti ho scritto mai,
oh, sì, di cose qui ne succedono,
ma ci illudiamo d'inventarle noi:
siamo un passaggio di allodole:
con un colpo andiamo giù;
mentre cerchiamo di scegliere se volare a nord o a sud...
e gli anni indietro, e gli anni Sergio,
e quando c'eri tu...
Il tempo mischia bene le bibite,
gli imperativie quel che mando giù
qualcuno vede ancora negli occhi miei
quel che gli specchi non rifletton più:
si spezza la collana, le idee van gi&ugrve;
stan rotolando un po' di qua e di là;
e tutti a dirmi come raccoglierle,
non c'è nessuno qui che non lo sa;
non riesco a immaginarmi di vivere
illuminto dalla verità,
la risposta nel vento dov'è, dov'è?
Sarà la stessa per ognuno di noi?
Oh sergio, non ho tempo di scriverti,
ma un giorno o l'altro mi rincontrerai:
ci appoggeremo sui gomiti
quando il sole viene giù,
mi accadrà di sorridere,
come non speravo più...
e l'occhio azzurro avrà un momento
uguale all'occhio blu...
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