Guardare Giù Testo
Informazioni su Guardare Giù E' un singolo di Noemi, pubblicato il 12 novembre 2021.
Esce a pochi mesi di distanza dal successo estivo Makumba (feat. Carl Brave).
A proposito di Guardare Giù Noemi ha dichiarato:
"E' una canzone che parla di consapevolezza e coraggio.
Una canzone che trovo universale e che spero possa esservi d’ispirazione per guardare giù quando siete in bilico così da affrontare le vostre paure."
Esce a pochi mesi di distanza dal successo estivo Makumba (feat. Carl Brave).
A proposito di Guardare Giù Noemi ha dichiarato:
"E' una canzone che parla di consapevolezza e coraggio.
Una canzone che trovo universale e che spero possa esservi d’ispirazione per guardare giù quando siete in bilico così da affrontare le vostre paure."
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Testo Guardare Giù
Forse non ho mai capito se la tua è paura solo di rischiare
Se mangiare lacrime col pane ti fa stare male e non lo vuoi più
non lo vuoi più
Camminare per le strade coi lampioni accesi sopra al cuore, Respirare polvere e catrame, farsi male, non parlare più
Forse un po’ sui tuoi ‘Boh’ ci penserò
non finirò l’ossigeno perché
non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te e guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
Sarei anche capace di mandare indietro il tempo e riprovare a riaggiustare tutti quanti gli ingranaggi arrugginiti che son rotti da un po’, rotti da un po’
Camminerò duemila metri sopra al mare in bilico su questa corda irregolare
Ed ho paura di cadere e farmi male ma…
Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
Ottimo, passano cambiano le stagioni nell’Antartico se poi ci sfioriamo per un attimo
E mi troverò duemila metri sopra questo mare in bilico su questa corda irregolare
ed ho paura di cadere e farmi male ma…
Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù Anche se poi soffro di vertigini per te
E guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
Se mangiare lacrime col pane ti fa stare male e non lo vuoi più
non lo vuoi più
Camminare per le strade coi lampioni accesi sopra al cuore, Respirare polvere e catrame, farsi male, non parlare più
Forse un po’ sui tuoi ‘Boh’ ci penserò
non finirò l’ossigeno perché
non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te e guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
Sarei anche capace di mandare indietro il tempo e riprovare a riaggiustare tutti quanti gli ingranaggi arrugginiti che son rotti da un po’, rotti da un po’
Camminerò duemila metri sopra al mare in bilico su questa corda irregolare
Ed ho paura di cadere e farmi male ma…
Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù
Anche se poi soffro di vertigini per te guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
Ottimo, passano cambiano le stagioni nell’Antartico se poi ci sfioriamo per un attimo
E mi troverò duemila metri sopra questo mare in bilico su questa corda irregolare
ed ho paura di cadere e farmi male ma…
Non sai che
Sono anche capace di restare con le gambe a penzoloni e di guardare giù Anche se poi soffro di vertigini per te
E guarda non mi importa, importa, importa
Di stare su una corda ferma e di guardare giù
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