Cecco Il Mugnaio Testo
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Testo Cecco Il Mugnaio
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiata la guerra!
Vi si comanda perciò di prender le armi e lasciar questa terra
il vostro re vi guida alla vittoria, ritornerete carichi di gloria
E tutti quanti dicon di si, e sono già pronti a partire
soltanto Cecco il mugnaio stavolta ha deciso di disobbedire
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiata la fame
Vi si comanda perciò di portare a palazzo ogni avanzo di pane
il vostro re dev'essere nutrito, venite a soddisfare il suo appetito
E tutti quanti dicon di si e sono già pronti a partire
soltanto Cecco il mugnaio decide di nuovo di disobbedire
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiato il dolore
Vi si comanda perciò di non bere più vino e non fare all'amore
il vostro re si strugge nel tormento, quindi si faccia eco al suo lamento
E tutti quanti dicon di si e sono già pronti a partire
soltanto Cecco il mugnaio, continua tranquillo a disobbedire
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiata la peste
Vi si comanda perciò di chiudervi in casa e serrar le finestre
dimenticate dunque questa vita, il vostro re dichiara che è finita
E tutti quanti dicon di si, e sono già pronti a morire
soltanto Cecco il mugnaio decide di nuovo di disobbedire
Ora il villaggio è deserto e nelle contrade non c'è più nessuno
freddo percorre le strade un vento cattivo, fratello del fumo resta soltanto Cecco che ride a gran voce tra i muri di corte
disobbediente alla fame, alla sete, al dolore e persino alla morte.
Vi si comanda perciò di prender le armi e lasciar questa terra
il vostro re vi guida alla vittoria, ritornerete carichi di gloria
E tutti quanti dicon di si, e sono già pronti a partire
soltanto Cecco il mugnaio stavolta ha deciso di disobbedire
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiata la fame
Vi si comanda perciò di portare a palazzo ogni avanzo di pane
il vostro re dev'essere nutrito, venite a soddisfare il suo appetito
E tutti quanti dicon di si e sono già pronti a partire
soltanto Cecco il mugnaio decide di nuovo di disobbedire
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiato il dolore
Vi si comanda perciò di non bere più vino e non fare all'amore
il vostro re si strugge nel tormento, quindi si faccia eco al suo lamento
E tutti quanti dicon di si e sono già pronti a partire
soltanto Cecco il mugnaio, continua tranquillo a disobbedire
Forza venite gente, correte, correte, è scoppiata la peste
Vi si comanda perciò di chiudervi in casa e serrar le finestre
dimenticate dunque questa vita, il vostro re dichiara che è finita
E tutti quanti dicon di si, e sono già pronti a morire
soltanto Cecco il mugnaio decide di nuovo di disobbedire
Ora il villaggio è deserto e nelle contrade non c'è più nessuno
freddo percorre le strade un vento cattivo, fratello del fumo resta soltanto Cecco che ride a gran voce tra i muri di corte
disobbediente alla fame, alla sete, al dolore e persino alla morte.
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