Sono Libero (Bebo #5) Testo
- Home
- >
- L
- >
- Lo Stato Sociale
- >
- Bebo (2021)
- >
- Sono Libero (Bebo #5)
Informazioni su Sono Libero (Bebo #5) Sono Libero (Bebo #5) è una canzone dei Lo Stato Sociale.
È la quinta traccia dell'album Bebo.
È la quinta traccia dell'album Bebo.
leggi tutto
Testo Sono Libero (Bebo #5)
Ma quale sicurezza
ma quale mondo migliore
nel paese della mia ragione solo guerra totale
inondazioni, incendi e catastrofi umanitarie
restare chiusi a guardare la propria vita che crolla in mille pezzi
e le istruzioni per ammazzarti più lentamente in un annuncio alla TV
come le pubblicità per farti piangere più forte
in modi sempre diversi e sempre peggiori
fuori dal mondo e dalle ragioni
ma ognuno con il suo Dio e tutti gridano che lui c'è, è li con loro
nei vecchi e nei nuovi testamenti
nel Corano e nel Torah
nei pugnali e nelle bombe
nei paradisi fiscali e negli incubi quotidiani
ma l'inferno è arrivato per restare
per sbattere la testa fino a romperla e non trovarci niente dentro
se non qualche sogno e una manciata di desideri
e con tutta la voce che hai urlare
"sono libero ma mi sento morire,
sono libero e vorrei piangere,
sono libero dentro questo carcere"
l'unica grande crisi è stare al mondo
quel mondo costruito stando assieme ora tutti assieme uniti contro tutti senza altra speranza a cui credere cecamente
e allora noi tutti assieme smembriamo, uccidiamo, massacriamo, calpestiamo ogni diritto e ogni pretesa
ingoiando il domani
digerendo il domani
cagando il domani
E' l'inizio della fine e la distruzione del reale inizia il viaggio verso il futuro
l'occupazione militare del nuovo
una colonia immaginaria che scappa dall'eterno presente
dai troppi rumori, dalle troppe opinioni
e la vita che vale sempre meno con monete sempre più pesanti che dividono dalle decisioni centrali
dai discorsi comunitari
dal cervello in panne lungo i bordi di una vita che non appartiene più
Ma ognuno ha il suo Dio
e tutti gridano che Dio c'è, è li con loro
e con tutta la voce ancora ad urlare
"sono libero ma mi sento morire,
sono libero e vorrei piangere,
sono libero dentro questo carcere"
l'unica grande crisi è stare al mondo
e io cosa faccio? Di certo mi rompo il cazzo
mi metto in un angolo ad annoiarmi
a farmi il segno della croce sul petto
sopra alle labbra
dietro la schiena
incrociando le dita e dicendo
"che fortuna avere le cose che ho,
desiderare i desideri che desidero"
e convincermi che sono belli i desideri
sono belle le frasi dolci sui social
è importanti apparire intelligenti e una risata li seppellirà
è importante volare leggeri sopra le cose
che non è superficialità
volate leggeri sopra un grande vaffanculo
anche a rallentatore vaffanculo
ma quale mondo migliore
nel paese della mia ragione solo guerra totale
inondazioni, incendi e catastrofi umanitarie
restare chiusi a guardare la propria vita che crolla in mille pezzi
e le istruzioni per ammazzarti più lentamente in un annuncio alla TV
come le pubblicità per farti piangere più forte
in modi sempre diversi e sempre peggiori
fuori dal mondo e dalle ragioni
ma ognuno con il suo Dio e tutti gridano che lui c'è, è li con loro
nei vecchi e nei nuovi testamenti
nel Corano e nel Torah
nei pugnali e nelle bombe
nei paradisi fiscali e negli incubi quotidiani
ma l'inferno è arrivato per restare
per sbattere la testa fino a romperla e non trovarci niente dentro
se non qualche sogno e una manciata di desideri
e con tutta la voce che hai urlare
"sono libero ma mi sento morire,
sono libero e vorrei piangere,
sono libero dentro questo carcere"
l'unica grande crisi è stare al mondo
quel mondo costruito stando assieme ora tutti assieme uniti contro tutti senza altra speranza a cui credere cecamente
e allora noi tutti assieme smembriamo, uccidiamo, massacriamo, calpestiamo ogni diritto e ogni pretesa
ingoiando il domani
digerendo il domani
cagando il domani
E' l'inizio della fine e la distruzione del reale inizia il viaggio verso il futuro
l'occupazione militare del nuovo
una colonia immaginaria che scappa dall'eterno presente
dai troppi rumori, dalle troppe opinioni
e la vita che vale sempre meno con monete sempre più pesanti che dividono dalle decisioni centrali
dai discorsi comunitari
dal cervello in panne lungo i bordi di una vita che non appartiene più
Ma ognuno ha il suo Dio
e tutti gridano che Dio c'è, è li con loro
e con tutta la voce ancora ad urlare
"sono libero ma mi sento morire,
sono libero e vorrei piangere,
sono libero dentro questo carcere"
l'unica grande crisi è stare al mondo
e io cosa faccio? Di certo mi rompo il cazzo
mi metto in un angolo ad annoiarmi
a farmi il segno della croce sul petto
sopra alle labbra
dietro la schiena
incrociando le dita e dicendo
"che fortuna avere le cose che ho,
desiderare i desideri che desidero"
e convincermi che sono belli i desideri
sono belle le frasi dolci sui social
è importanti apparire intelligenti e una risata li seppellirà
è importante volare leggeri sopra le cose
che non è superficialità
volate leggeri sopra un grande vaffanculo
anche a rallentatore vaffanculo
Lyrics powered by LyricFind