Rolex Testo
Testo Rolex
Due soldi in tasca, troppe cicatrici,
e capelli scuri come la tua storia.
dei balordi, siamo quattro amici,
troppo ubriaco dentro un' auto nuova.
L'odore caldo della pelle viva,
appannava i vetri per l'umidità,
io che ero l'ultimo del tuo lavoro,
e forse l'ultimo che ti amerà.
tornai da te il giorno dopo pregando di ritrovarti,
provai a comprare il tuo tempo, ma solamente per parlarti. non volevi i miei soldi, mi preoccupavo per te,
con leggerezza raccontavi che tua madre non c'è.
da quella volta come le altre sere,
io ci provavo con te, ma non ti offrivo da bere.
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di te.
Dicono che certe storie non possono esistere,
io che ti nascondevo a tutti come le mie viscere,
io non la giudicavo la tua vita rubata,
ti rispettavo molto più di qualche troia viziata.
E forse è vero un po' mi fa paura,
siamo un castello senza più le mura,
tu che a vent'anni sembri già matura,
ma la prendevi come un'avventura.
L'abbiamo fatto davvero, l'abbiamo fatto sincero,
solo coperti da un cielo due mondi in un buco nero,
l'abbiamo fatto davvero, l'abbiamo fatto sul serio, solo coperti dal cielo, forse è per questo che tremo.
Non ti ho baciata nemmeno, e scusa se non ti credo, con chi eri stata a letto prima tu?
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di te, con me puoi.
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di me.
seduta all'angolo che mi aspettavi mentre mi chiamavi, io che non ti rispondevo per paura degli sgami, Lì davanti a te, tu che mi abbracciavi, le tue mani, fredde come il ghiaccio mentre ripetevi che mi amavi.
Mi dispiace partirò domani,
tu mi pregavi come un angelo senza le ali, mentre tremavi, togliermi il cappotto, tieni, prendi il mio, grazie a dio!, questa notte non avrai più freddo, ma avrò freddo io.
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di te, di te.
e capelli scuri come la tua storia.
dei balordi, siamo quattro amici,
troppo ubriaco dentro un' auto nuova.
L'odore caldo della pelle viva,
appannava i vetri per l'umidità,
io che ero l'ultimo del tuo lavoro,
e forse l'ultimo che ti amerà.
tornai da te il giorno dopo pregando di ritrovarti,
provai a comprare il tuo tempo, ma solamente per parlarti. non volevi i miei soldi, mi preoccupavo per te,
con leggerezza raccontavi che tua madre non c'è.
da quella volta come le altre sere,
io ci provavo con te, ma non ti offrivo da bere.
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di te.
Dicono che certe storie non possono esistere,
io che ti nascondevo a tutti come le mie viscere,
io non la giudicavo la tua vita rubata,
ti rispettavo molto più di qualche troia viziata.
E forse è vero un po' mi fa paura,
siamo un castello senza più le mura,
tu che a vent'anni sembri già matura,
ma la prendevi come un'avventura.
L'abbiamo fatto davvero, l'abbiamo fatto sincero,
solo coperti da un cielo due mondi in un buco nero,
l'abbiamo fatto davvero, l'abbiamo fatto sul serio, solo coperti dal cielo, forse è per questo che tremo.
Non ti ho baciata nemmeno, e scusa se non ti credo, con chi eri stata a letto prima tu?
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di te, con me puoi.
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di me.
seduta all'angolo che mi aspettavi mentre mi chiamavi, io che non ti rispondevo per paura degli sgami, Lì davanti a te, tu che mi abbracciavi, le tue mani, fredde come il ghiaccio mentre ripetevi che mi amavi.
Mi dispiace partirò domani,
tu mi pregavi come un angelo senza le ali, mentre tremavi, togliermi il cappotto, tieni, prendi il mio, grazie a dio!, questa notte non avrai più freddo, ma avrò freddo io.
Rolex non piangere, se la notte arriva, parlami ancora di te, di te.
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