Negli Occhi D'un Ribelle Testo
Testo Negli Occhi D'un Ribelle
Negli occhi d'un ribelle non c'è solo la fiamma
Che la collera vi accende tra uno sdegno e una condanna
Vi s'affaccia, talvolta, come il sole tra i nembi
Un veloce passaggio di fantasmi ridenti
Come i giochi di ragazzi che chiassavano le corti
Nei più limpidi vespri che memoria ricordi
Occhi che guardano a te, ansiosi di dare una scossa
Persuasi che il mondo non voglia null'altro che gioia e sommossa
Ben certi che il capo chinato sia sempre tra i mali il peggiore
Ma lustri di chi se n'è andato, avendo gettato un amore
Chissà poi perché
Negli occhi d'un ribelle c'è un andare di ombre
Come d'un ripensamento che sorprende e confonde
Quasi come temesse di non reggere l'impatto
Di quel dono tremendo che le stelle gli hanno fatto
In quegli occhi, dicevo, c'è un'ostinazione antica
Che è la muta cocchiera d'una scelta di vita
Vita che nasce giocata, con asso di coppe, la morte
La minima pena annunciata per chi va più in alto e più oltre
L'eterna sentenza che è in uso per l'imperdonabile dolo
Di avere il contagio diffuso della tentazione del volo
Sebbene sia raro talvolta arriva a insidiare i poteri
E allora oggi tutti a lisciare le mani pestategli ieri
Si schiudono porte a palazzo e cosce di belle signore
Ma solo quando la vittoria parrebbe questione di ore
E in tutte le guerre civili, in tutti gli scontri di piazza
Collidono le ideologie e s'alza quell'unica razza
Di illusi, romantici e fessi tagliati per bara o prigione
Nei secoli sempre gli stessi, motori di un'evoluzione
Che li negherà
Che la collera vi accende tra uno sdegno e una condanna
Vi s'affaccia, talvolta, come il sole tra i nembi
Un veloce passaggio di fantasmi ridenti
Come i giochi di ragazzi che chiassavano le corti
Nei più limpidi vespri che memoria ricordi
Occhi che guardano a te, ansiosi di dare una scossa
Persuasi che il mondo non voglia null'altro che gioia e sommossa
Ben certi che il capo chinato sia sempre tra i mali il peggiore
Ma lustri di chi se n'è andato, avendo gettato un amore
Negli occhi d'un ribelle c'è un andare di ombre
Come d'un ripensamento che sorprende e confonde
Quasi come temesse di non reggere l'impatto
Di quel dono tremendo che le stelle gli hanno fatto
In quegli occhi, dicevo, c'è un'ostinazione antica
Che è la muta cocchiera d'una scelta di vita
Vita che nasce giocata, con asso di coppe, la morte
La minima pena annunciata per chi va più in alto e più oltre
L'eterna sentenza che è in uso per l'imperdonabile dolo
Di avere il contagio diffuso della tentazione del volo
Sebbene sia raro talvolta arriva a insidiare i poteri
E allora oggi tutti a lisciare le mani pestategli ieri
Si schiudono porte a palazzo e cosce di belle signore
Ma solo quando la vittoria parrebbe questione di ore
E in tutte le guerre civili, in tutti gli scontri di piazza
Collidono le ideologie e s'alza quell'unica razza
Di illusi, romantici e fessi tagliati per bara o prigione
Nei secoli sempre gli stessi, motori di un'evoluzione
Che li negherà
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