Novantasei Testo
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Testo Novantasei
Un tuono mi scuote in un attimo.
Un uomo non sono, lo so.
Un libro, capitolo settimo,
il vuoto mi fa guardare,
fruscia più di un temporale
lontano.
In strada già m’aspettano due brividi
che chiamano oggi e domani no
e il vento fa un vortice dei limiti di chi vede fuoco in un fulmine.
E don Luigi suona le campane per paura della grandine.
Parlerà una voce dell’essenza,
girandola che della vita è sale.
Domani, sai, l’unica sofferenza
è dimenticarsene.
E in strada già m’aspettano due brividi
che chiamano oggi e domani no
e il vento fa un vortice
dei limiti di chi vede fuoco in un fulmine.
E don Luigi suona le campane per paura della grandine.
Le senti anche te?
Un uomo non sono, lo so.
Un libro, capitolo settimo,
il vuoto mi fa guardare,
fruscia più di un temporale
lontano.
In strada già m’aspettano due brividi
che chiamano oggi e domani no
e il vento fa un vortice dei limiti di chi vede fuoco in un fulmine.
E don Luigi suona le campane per paura della grandine.
Parlerà una voce dell’essenza,
girandola che della vita è sale.
Domani, sai, l’unica sofferenza
è dimenticarsene.
E in strada già m’aspettano due brividi
che chiamano oggi e domani no
e il vento fa un vortice
dei limiti di chi vede fuoco in un fulmine.
E don Luigi suona le campane per paura della grandine.
Le senti anche te?
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