Tre Sigarette Testo
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Testo Tre Sigarette
Ho tre sigarette davanti a me
E cento colpi per il fucile
E il punto di vista che voglio e che c’è
Quello dall’alto del campanile
Della mia faccia non è rimasto
Che un occhio grande nel mirino
Ed un mio gesto quasi distratto
Che taglia i fili a un burattino
Mio padre non sa mia madre nemmeno
Sono in salvo lontani da questa città Sono fieri di me e mi accompagnano al treno
E non sanno che ho smesso gli studi a metà
Ho tre sigarette davanti a me
E un colpo in meno per il fucile
Quello che manca so bene dov’è
Giusto nel posto da colpire
Della mia vita non è rimasto
che questo ruolo da assassino
senza rischiare senza contatto
e più casuale del destino
mio padre e mia madre salutano al treno
non è un dubbio per loro la mia identità
io non ho più una faccia e un cuore nemmeno
solo un occhio che vede chilometri in là.
Ho tre sigarette davanti a me
E anch’io sono un colpo del mio fucile
Qualcuno che grida so bene che c’è
Ma chiudo le orecchie e non voglio sentire
Per quanto tempo ci son rimasto
Che ancora adesso non ne so uscire Da questo posto chiuso e compatto
Se non coi topi all’imbrunire
Mio padre e mia madre si vogliono bene
Sanno darsi calore col freddo che fa
Sono più di vent’anni che vivono insieme
E a vederli hanno ancora la mia stessa età
Mio padre e mia madre si vogliono bene
Sono l’uno dell’altra l’esatta metà
Io sono steso col primo che ho fatto cadere
Ma con tre sigarette e un fucile sto qua.
E cento colpi per il fucile
E il punto di vista che voglio e che c’è
Quello dall’alto del campanile
Della mia faccia non è rimasto
Che un occhio grande nel mirino
Ed un mio gesto quasi distratto
Che taglia i fili a un burattino
Mio padre non sa mia madre nemmeno
Sono in salvo lontani da questa città Sono fieri di me e mi accompagnano al treno
E non sanno che ho smesso gli studi a metà
Ho tre sigarette davanti a me
E un colpo in meno per il fucile
Quello che manca so bene dov’è
Giusto nel posto da colpire
Della mia vita non è rimasto
che questo ruolo da assassino
senza rischiare senza contatto
e più casuale del destino
mio padre e mia madre salutano al treno
non è un dubbio per loro la mia identità
io non ho più una faccia e un cuore nemmeno
solo un occhio che vede chilometri in là.
Ho tre sigarette davanti a me
E anch’io sono un colpo del mio fucile
Qualcuno che grida so bene che c’è
Ma chiudo le orecchie e non voglio sentire
Per quanto tempo ci son rimasto
Che ancora adesso non ne so uscire Da questo posto chiuso e compatto
Se non coi topi all’imbrunire
Mio padre e mia madre si vogliono bene
Sanno darsi calore col freddo che fa
Sono più di vent’anni che vivono insieme
E a vederli hanno ancora la mia stessa età
Mio padre e mia madre si vogliono bene
Sono l’uno dell’altra l’esatta metà
Io sono steso col primo che ho fatto cadere
Ma con tre sigarette e un fucile sto qua.
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