Dopo La Medicina Testo
Testo Dopo La Medicina
Ho tentato di sputare questa paranoia
L’ho ingoiata nel disagio ma la sento ancora
Rigirarmi le budella e raschiarmi la gola
Ed il sesso è una pessima scorciatoia
Tiro calci nel muro
La rabbia prende il joystick
Giro con il sangue agli occhi e con gli stinchi rotti
Finché questo buio non diventerà ricordi
Come i trenta chili in più quando stavo in Via Grossich
Io non ti voglio vicina Io sono un altro
Dopo la medicina, lo proverò
Tu non ci mettere cura
I regali vanno dentro la spazzatura
Ti ferirò
E fanculo quello che sto vivendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu non sei me, non lo capirai mai
E Dio e Lucifero permettendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu forse un giorno scomparirai
Ho armadi stracolmi di pacche sulle spalle
E sacche riempite con troppi “mi dispiace”
Più versi bitume dentro le falle
Più perdo abitudine a stare in pace
Io non ti voglio vicina
Io sono un altro Dopo la medicina, lo proverò
Qui non c’è metro o misura
C’è solo un altro mandato di cattura a cui sfuggirò
E fanculo quello che sto vivendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu non sei me, non lo capirai mai
E Dio e Lucifero permettendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu forse un giorno scomparirai
Vorrei assicurarti che ci penserò
Ma la priorità è stare in silenzio
Non voglio sentire nessuno parlare
Vorrei assicurarti che ci penserò
Ma la priorità è stare in silenzio
Non voglio sentire nessuno parlare
E fanculo quello che sto vivendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu non sei me, non lo capirai mai
E Dio e Lucifero permettendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu forse un giorno scomparirai
L’ho ingoiata nel disagio ma la sento ancora
Rigirarmi le budella e raschiarmi la gola
Ed il sesso è una pessima scorciatoia
Tiro calci nel muro
La rabbia prende il joystick
Giro con il sangue agli occhi e con gli stinchi rotti
Finché questo buio non diventerà ricordi
Come i trenta chili in più quando stavo in Via Grossich
Io non ti voglio vicina Io sono un altro
Dopo la medicina, lo proverò
Tu non ci mettere cura
I regali vanno dentro la spazzatura
Ti ferirò
E fanculo quello che sto vivendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu non sei me, non lo capirai mai
E Dio e Lucifero permettendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu forse un giorno scomparirai
Ho armadi stracolmi di pacche sulle spalle
E sacche riempite con troppi “mi dispiace”
Più versi bitume dentro le falle
Più perdo abitudine a stare in pace
Io non ti voglio vicina
Io sono un altro Dopo la medicina, lo proverò
Qui non c’è metro o misura
C’è solo un altro mandato di cattura a cui sfuggirò
E fanculo quello che sto vivendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu non sei me, non lo capirai mai
E Dio e Lucifero permettendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu forse un giorno scomparirai
Vorrei assicurarti che ci penserò
Ma la priorità è stare in silenzio
Non voglio sentire nessuno parlare
Vorrei assicurarti che ci penserò
Ma la priorità è stare in silenzio
Non voglio sentire nessuno parlare
E fanculo quello che sto vivendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu non sei me, non lo capirai mai
E Dio e Lucifero permettendo
(Fanculo. fanculo, fanculo)
Tu forse un giorno scomparirai
Giovanni Luca Picariello, Raffaele Scogna
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