Ulisse / Fango E Stelle Testo
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Testo Ulisse / Fango E Stelle
Con il passato che ho,
dopo mille battaglie e pericoli,
di niente al mondo mi pento;
nemmeno il vento è più curioso di me.
Dove mi trovo non so,
ma rimane un istante da vivere
per ricordare le porte
di tante case dove aspettano me.
Portami via;
voglia di consumare.Tienimi via.
Chi non mi sa capire guardi la scia
delle mie navi leggere.
Fammi bere al giorno che verrà
e alle carezze passeggere.
Magari un giorno verrò:
rimanere da soli è difficile.
Ma l'abitudine a correre è troppo forte;
è più feroce di me
e non si può combattere.
Andiamo incontro all'avventura
con le vele al vento;
non è rimpianto né paura ciò che sento.
Non c'è montagna né frontiera
che potrà fermare
chi corre incontro al mondo
e il mondo sa guardare.
Sono già via;
scrivo da questo mare.Sono già via.
Non si farà legare l'anima mia,
fatta di roccia più dura,
perché l'anima è un concetto senza età,
senza famiglia né bandiera.
Faremo un salto dentro al buio;
non avremo pace
perché nel centro dell'ignoto c'è una luce.
Se il cuore nasce marinaio
non potrai averlo,
perché non basta un altro cuore per tenerlo.
Sono già via;
scrivo da questo mare.Sono già via.
Non posso scegliere una vita non mia:
sono di roccia più dura.
Non gridare che non sento.
Magari un giorno verrò:
rimanere da soli è difficile.
Ma l'abitudine a correre è troppo forte:
è come un fulmine.
Portami via;
voglia di consumare.Lascia che sia.
Chi non mi sa capire guardi la scia
delle mie navi leggere.
Fammi ancora bere al giorno che verrà
e alle carezze passeggere.
Anch'io sono nel fango
però guardo su le stelle
e le vedo così belle
perchè l'anima è un concetto senza età:
nè famiglia nè bandiera.
E la mia anima è leggera come me
che volo via
dopo mille battaglie e pericoli,
di niente al mondo mi pento;
nemmeno il vento è più curioso di me.
Dove mi trovo non so,
ma rimane un istante da vivere
per ricordare le porte
di tante case dove aspettano me.
voglia di consumare.Tienimi via.
Chi non mi sa capire guardi la scia
delle mie navi leggere.
Fammi bere al giorno che verrà
e alle carezze passeggere.
Magari un giorno verrò:
rimanere da soli è difficile.
Ma l'abitudine a correre è troppo forte;
è più feroce di me
e non si può combattere.
Andiamo incontro all'avventura
con le vele al vento;
non è rimpianto né paura ciò che sento.
Non c'è montagna né frontiera
che potrà fermare
chi corre incontro al mondo
e il mondo sa guardare.
Sono già via;
scrivo da questo mare.Sono già via.
Non si farà legare l'anima mia,
fatta di roccia più dura,
perché l'anima è un concetto senza età,
senza famiglia né bandiera.
Faremo un salto dentro al buio;
non avremo pace
perché nel centro dell'ignoto c'è una luce.
Se il cuore nasce marinaio
non potrai averlo,
perché non basta un altro cuore per tenerlo.
Sono già via;
scrivo da questo mare.Sono già via.
Non posso scegliere una vita non mia:
sono di roccia più dura.
Non gridare che non sento.
Magari un giorno verrò:
rimanere da soli è difficile.
Ma l'abitudine a correre è troppo forte:
è come un fulmine.
Portami via;
voglia di consumare.Lascia che sia.
Chi non mi sa capire guardi la scia
delle mie navi leggere.
Fammi ancora bere al giorno che verrà
e alle carezze passeggere.
Anch'io sono nel fango
però guardo su le stelle
e le vedo così belle
perchè l'anima è un concetto senza età:
nè famiglia nè bandiera.
E la mia anima è leggera come me
che volo via
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