Loena De Picch Testo
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Testo Loena De Picch
Il giorno della Colletta Alimentare
del plenilunio che lustrava la stazione
lui ritornò dal militare con l'ombrello
come una spada di San Giorgio senza il drago.
Aveva troppe cicche in bocca e un cielo in testa
e un anello di un mercato in riva al mare
Lei era stanca con due guance da conchiglia
dietro un'insegna che diceva forno a legna
sotto una pianta che perdeva foglie rosse
sotto una pianta che perdeva la pazienza
Lei era stufa di guardare la sua ombra
con quella forma di bottiglia d'altri tempi
lei era stanca di ascoltare i tavolini
e di tradurre al pizzaiolo gli ingredienti
Loena de picch, Loena de coer,
Loena che segna i cart e poe messéda el mazz
Loena redunda, Loena pelanda
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
Lui non aveva neanche gli abiti d'inverno
solo una tuta come un pugile di strada
una cintura tolta via dalla divisa
gli anfibi rotti e gli occhi fissi sul menu
Quando la vide si sentì tornato a casa
lei lo guardò e gli sorrise per metà.
Abbiamo un cielo di tessuto e silicone
un bacio in gola che ci prude dalle medie.
Lo stesso palo che sorregge i pomodori lo abbiamo in pancia ma non lo diremo mai.
Sotto la luce con problemi di tensione
lei chiuse gli occhi e se lo ricordò bambino.
Lo avrebbe preso per il collo con la mano
lo stringerò finchè quel bacio ti uscirà.
Lui mescolava sempre pepsi e vino rosso
con una faccia senza petali e confini.
"Ti amo anche se c'hai il culo come un frigo,
ti amo anche se non te lo dirò mai..."
Loena de picch, Loena de coer,
Loena che segna i cart e poe messeda el mazz
Loena redunda, Loena pelanda
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
La lunga tavola della cena aziendale
urlava brindisi e bestemmie sorridenti
il pensionato con la faccia nel giornale
sembrava chiuso dentro in un altro film.
Mancò la luce per problemi di tensione
qualcuno rise, qualcuno neanche lo notò.
E lui la urtò mentre passava verso il bagno
lei si aggrappò per non cadere contro il muro
Senza più occhi, senza luce, senza dubbi,
partì quel bacio che nessuno seppe mai.
Era un incontro tra una rosa e un pipistrello
fuori dal quadro di ogni tempo fino a lì.
Solo la luna rimbalzando sopra il lago
sorrise quando poi la luce ritornò
Loena de picch, Loena de coer,
Loena che segna i cart e poe messéda el mazz
Loena redunda, Loena pelanda
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
del plenilunio che lustrava la stazione
lui ritornò dal militare con l'ombrello
come una spada di San Giorgio senza il drago.
Aveva troppe cicche in bocca e un cielo in testa
e un anello di un mercato in riva al mare
Lei era stanca con due guance da conchiglia
dietro un'insegna che diceva forno a legna
sotto una pianta che perdeva foglie rosse
sotto una pianta che perdeva la pazienza
con quella forma di bottiglia d'altri tempi
lei era stanca di ascoltare i tavolini
e di tradurre al pizzaiolo gli ingredienti
Loena de picch, Loena de coer,
Loena che segna i cart e poe messéda el mazz
Loena redunda, Loena pelanda
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
Lui non aveva neanche gli abiti d'inverno
solo una tuta come un pugile di strada
una cintura tolta via dalla divisa
gli anfibi rotti e gli occhi fissi sul menu
Quando la vide si sentì tornato a casa
lei lo guardò e gli sorrise per metà.
Abbiamo un cielo di tessuto e silicone
un bacio in gola che ci prude dalle medie.
Lo stesso palo che sorregge i pomodori lo abbiamo in pancia ma non lo diremo mai.
Sotto la luce con problemi di tensione
lei chiuse gli occhi e se lo ricordò bambino.
Lo avrebbe preso per il collo con la mano
lo stringerò finchè quel bacio ti uscirà.
Lui mescolava sempre pepsi e vino rosso
con una faccia senza petali e confini.
"Ti amo anche se c'hai il culo come un frigo,
ti amo anche se non te lo dirò mai..."
Loena de picch, Loena de coer,
Loena che segna i cart e poe messeda el mazz
Loena redunda, Loena pelanda
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
La lunga tavola della cena aziendale
urlava brindisi e bestemmie sorridenti
il pensionato con la faccia nel giornale
sembrava chiuso dentro in un altro film.
Mancò la luce per problemi di tensione
qualcuno rise, qualcuno neanche lo notò.
E lui la urtò mentre passava verso il bagno
lei si aggrappò per non cadere contro il muro
Senza più occhi, senza luce, senza dubbi,
partì quel bacio che nessuno seppe mai.
Era un incontro tra una rosa e un pipistrello
fuori dal quadro di ogni tempo fino a lì.
Solo la luna rimbalzando sopra il lago
sorrise quando poi la luce ritornò
Loena de picch, Loena de coer,
Loena che segna i cart e poe messéda el mazz
Loena redunda, Loena pelanda
Loena che sculta tucc e parla cun nissoen
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