Rossini Testo
Testo Rossini
Come ti chiami?
Te l'ho già detto!
Ripeti ancora non ho capito!
Sono Rossini, iscritto al partito, signor commissario mi conoscete.
Confessa allora tu l'hai colpito, non mi costringere a farti del male, tu sai benissimo conosco dei mezzi che anche le tombe fanno parlare.
Signor commissario, i vostri mezzi sono tre ore che li sopporto e se volete vedermi morto, continuate pure così.
Aveva solo un vestito da festa, se lo metteva alle grandi occasioni, a lui li dissero domani i padroni gli è la faremo faremo pagare;
e l'indomani quand' era già l'alba, aprì l'armadio e il vestito si mise, guardò allo specchio la faccia li rise, guardò allo specchio e si disse di si;
e andò alla fabbrica ed erano in mille, tutti gridavano l'odio e il furore, forte Giovanna il vestito vedeva, in quella folla tra tanto colore.
Ti han visto tutti, tu sei ferito, c'è anche del sangue sul tuo vestito, quei cinque uomini che sono morti, sulla coscienza li hai anche tu.
Signor commissario voi lo sapete quelli che sono i veri assassini, quelli al servizio degli aguzzini, che questa vita ci fanno fare;
e questo sangue che ho sul vestito è solo il sangue degli innocenti, che protestavano perché fra i denti solo ingiustizia hanno ingoiato.
Aveva solo un vestito da festa, se lo metteva alle grandi occasioni, a lui li dissero domani i padroni te la faremo faremo pagar;
ma l'hanno visto con un sasso in mano che difendeva un ragazzo già morto, ma quel che importa è che a uno di loro un sampietrino la testa sfasciò;
e ha scontato vent'anni in prigione, perché un gendarme si è rotto la testa, ora Giovanna ha tre figli ed è in pensione, chissà se ha visto il vestito da festa.
Te l'ho già detto!
Ripeti ancora non ho capito!
Sono Rossini, iscritto al partito, signor commissario mi conoscete.
Confessa allora tu l'hai colpito, non mi costringere a farti del male, tu sai benissimo conosco dei mezzi che anche le tombe fanno parlare.
Signor commissario, i vostri mezzi sono tre ore che li sopporto e se volete vedermi morto, continuate pure così.
Aveva solo un vestito da festa, se lo metteva alle grandi occasioni, a lui li dissero domani i padroni gli è la faremo faremo pagare;
e l'indomani quand' era già l'alba, aprì l'armadio e il vestito si mise, guardò allo specchio la faccia li rise, guardò allo specchio e si disse di si;
e andò alla fabbrica ed erano in mille, tutti gridavano l'odio e il furore, forte Giovanna il vestito vedeva, in quella folla tra tanto colore.
Ti han visto tutti, tu sei ferito, c'è anche del sangue sul tuo vestito, quei cinque uomini che sono morti, sulla coscienza li hai anche tu.
Signor commissario voi lo sapete quelli che sono i veri assassini, quelli al servizio degli aguzzini, che questa vita ci fanno fare;
e questo sangue che ho sul vestito è solo il sangue degli innocenti, che protestavano perché fra i denti solo ingiustizia hanno ingoiato.
Aveva solo un vestito da festa, se lo metteva alle grandi occasioni, a lui li dissero domani i padroni te la faremo faremo pagar;
ma l'hanno visto con un sasso in mano che difendeva un ragazzo già morto, ma quel che importa è che a uno di loro un sampietrino la testa sfasciò;
e ha scontato vent'anni in prigione, perché un gendarme si è rotto la testa, ora Giovanna ha tre figli ed è in pensione, chissà se ha visto il vestito da festa.
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