E Continuo A Camminare Testo
- Home
- >
- C
- >
- Clementino
- >
- Napoli Manicomio (2006)
- >
- E Continuo A Camminare
Testo E Continuo A Camminare
RIT.(2volte)
E continuo a camminare alla ricerca della verita' ma la realta' dinanzi mi appare resta solo un immagine
(CLEMENTINO)
Mi rendo conto che piu' passa il tempo
piu' prendo il vento contro come un autoscontro
il mondo non da sconto
anche se a volte non rispondo
il volto è tratto dal profondo dalla strada che ho gia' scelto
Mi muovo svelto
verso la realta' che mi circonda
ma a volte voglio starci meno stretto dentro
Sono uno nessuno centomila ma certo mica cambio faccia quando prendo il sopravvento Scriverei fino a domani il mio pensiero ma
sono bloccato come da un siero
quando le mani non sanno fare promesse e fare bene i conti domandandosi se essere o non essere
Questo è il problema
vedo la luce del mio giorno che svanisce e il sole scappa all'orizzonte e mi chiama
ma non posso fermarmi e mi accontento della notte ispiratrice unica musa della musica
RIT
Mi soffermo sulle tracce dei miei passi e mi chiedo se va bene
Mi soffermo sulle tracce dei miei passi e mi chiedo che cos'è che non va
La distinzione tra bianco e nero
tra giusto o sbagliato
tra destra e sinistra acquatico o alato
chi cammina sui margini al centro immagini chi è emarginato chi ha una ferita che non ha rimarginato
perche' violentato mentalmente e talmente troppo sotto fino al centro della terra
aperto la mente come Mose' con le acque
avverto il muro piu' stretto per chi la camicia non nacque
ma questa aria buona per chi si becca l'asma piacque
solo al fantasma del fottuto cataclisma
è uno scisma totale tra finzione e realta'
se tutto intorno sembra assurdo oppure è pura verita'
è un segreto che vale la pena mantenere
quello che l'uomo non è mai riuscito ancora a vedere eppure se la via è ruvida e sporca
allora cambio le scarpe e continuo a camminare
RIT x 2
E continuo a camminare alla ricerca della verita' ma la realta' dinanzi mi appare resta solo un immagine
(CLEMENTINO)
Mi rendo conto che piu' passa il tempo
piu' prendo il vento contro come un autoscontro
il mondo non da sconto
anche se a volte non rispondo
Mi muovo svelto
verso la realta' che mi circonda
ma a volte voglio starci meno stretto dentro
Sono uno nessuno centomila ma certo mica cambio faccia quando prendo il sopravvento Scriverei fino a domani il mio pensiero ma
sono bloccato come da un siero
quando le mani non sanno fare promesse e fare bene i conti domandandosi se essere o non essere
Questo è il problema
vedo la luce del mio giorno che svanisce e il sole scappa all'orizzonte e mi chiama
ma non posso fermarmi e mi accontento della notte ispiratrice unica musa della musica
RIT
Mi soffermo sulle tracce dei miei passi e mi chiedo se va bene
Mi soffermo sulle tracce dei miei passi e mi chiedo che cos'è che non va
La distinzione tra bianco e nero
tra giusto o sbagliato
tra destra e sinistra acquatico o alato
chi cammina sui margini al centro immagini chi è emarginato chi ha una ferita che non ha rimarginato
perche' violentato mentalmente e talmente troppo sotto fino al centro della terra
aperto la mente come Mose' con le acque
avverto il muro piu' stretto per chi la camicia non nacque
ma questa aria buona per chi si becca l'asma piacque
solo al fantasma del fottuto cataclisma
è uno scisma totale tra finzione e realta'
se tutto intorno sembra assurdo oppure è pura verita'
è un segreto che vale la pena mantenere
quello che l'uomo non è mai riuscito ancora a vedere eppure se la via è ruvida e sporca
allora cambio le scarpe e continuo a camminare
RIT x 2
Lyrics powered by LyricFind