Tre Storie Testo
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Testo Tre Storie
Quanta gente, quante luci,
quanto auto ancora in giro
a quest'ora della notte.
Perché sei uscita da quel portone,
i capelli arruffati e il trucco già tolto?
Hai lasciato stasera quel mondo di statue,
forse solo stasera finalmente hai capito
che il tuo corpo non è un giocattolo
sporco perché un grasso borghese
giochi un po' a fare il porco. Forse solo stasera hai sognato l'amore,
non l'amore sbavato per convincerti a dare.
L'hai sognato in un prato
ricoperto di fiori che non sa di sudore,
di lenzuola e cuscini.
Quanta gente, quante auto,
quante luci ancora accese
a quest'ora della notte.
Perché sei uscita da quel cancello
con quegli occhi già spenti
con le braccia dolenti?
Hai lasciato stasera quel mondo di "neve",
forse solo stasera finalmente hai
capito che il tuo esistere no,
non lo crea la droga,
han giocato con te perché era di moda
"Libertà per la droga"
han gridato i compagni,
per ucciderti l'anima ti han bucato le mani.
Forse solo stasera hai sognato la vita, questa sera può ancora profumar di mimosa.
Quante luci. quante auto,
quanta gente ancora in strada
a quest'ora, della notte.
Perché sei uscita da quella casa
con le lacrime agli occhi le tue mani sul ventre?
Hai lasciato stasera
quel tuo mondo di schiavi
forse solo stasera finalmente hai
deciso che stavolta tuo figlio
lo terrai fino in fondo,
le compagne e il partito non sono tutto al mondo.
Hanno usato il tuo corpo,
l'ignoranza, la fame
per mostrare alla gente
come è bello l'aborto.
Ti han trattato da scema
perché tanto sei massa buona
solo a portare un cartello in piazza.
Quanta gente, quanta gente,
quante luci ancora accese
a quest'ora della notte.
E voi, che stasera diventate donne,
finalmente delle donne vere,
liberate dalla libertà di sesso,
dalla libertà di droga,
dalla libertà di aborto,
libertà create per usarvi,
dentro a un letto oppure nelle piazze,
come immagini di un carosello.
Ed ora andate per la vostra strada,
la libertà avete questa sera di essere donne
quanto auto ancora in giro
a quest'ora della notte.
Perché sei uscita da quel portone,
i capelli arruffati e il trucco già tolto?
Hai lasciato stasera quel mondo di statue,
forse solo stasera finalmente hai capito
che il tuo corpo non è un giocattolo
sporco perché un grasso borghese
giochi un po' a fare il porco. Forse solo stasera hai sognato l'amore,
non l'amore sbavato per convincerti a dare.
L'hai sognato in un prato
ricoperto di fiori che non sa di sudore,
di lenzuola e cuscini.
Quanta gente, quante auto,
quante luci ancora accese
a quest'ora della notte.
Perché sei uscita da quel cancello
con quegli occhi già spenti
con le braccia dolenti?
Hai lasciato stasera quel mondo di "neve",
forse solo stasera finalmente hai
capito che il tuo esistere no,
non lo crea la droga,
han giocato con te perché era di moda
"Libertà per la droga"
han gridato i compagni,
per ucciderti l'anima ti han bucato le mani.
Forse solo stasera hai sognato la vita, questa sera può ancora profumar di mimosa.
Quante luci. quante auto,
quanta gente ancora in strada
a quest'ora, della notte.
Perché sei uscita da quella casa
con le lacrime agli occhi le tue mani sul ventre?
Hai lasciato stasera
quel tuo mondo di schiavi
forse solo stasera finalmente hai
deciso che stavolta tuo figlio
lo terrai fino in fondo,
le compagne e il partito non sono tutto al mondo.
Hanno usato il tuo corpo,
l'ignoranza, la fame
per mostrare alla gente
come è bello l'aborto.
Ti han trattato da scema
perché tanto sei massa buona
solo a portare un cartello in piazza.
Quanta gente, quanta gente,
quante luci ancora accese
a quest'ora della notte.
E voi, che stasera diventate donne,
finalmente delle donne vere,
liberate dalla libertà di sesso,
dalla libertà di droga,
dalla libertà di aborto,
libertà create per usarvi,
dentro a un letto oppure nelle piazze,
come immagini di un carosello.
Ed ora andate per la vostra strada,
la libertà avete questa sera di essere donne
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