Le Cose Perdute Testo
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Testo Le Cose Perdute
Una donna comprò il suo cappello
Per avere una smorfia riparata
Un vecchio stravecchio passandole accanto
Abbozzò un'espressione molto canuta
Ricordando un amore perduto
Perduto in mezzo alla strada
"Me ne vado" disse "per la strada
Come un autobus senza fermata
Con le sedie vuote e tutto il resto
Verso il deposito mi appresto
Senza tutto il resto
Pazienza per il resto"
Le moldave scoperte dal Maestrale
Quella sera cenarono in famiglia
Nella luce di un telegiornale
In mezzo ad un padre, una madre e una figlia
Sulle briciole della tovaglia
I Re Magi mangiavano a scrocco
Un prete convinto dallo Scirocco
Ripensò a quello che aveva fatto
E trovandosi sotto il giudizio
Né di un Dio, né di un tribunale
Disse: "Vino al vino, pane al pane
Era meglio andare a puttane"
Nella giungla scomposta del letto
Una donna senza un difetto
Si incastrò dentro a una ruga
Scelse la morte come unica fuga
Nel girone dei rivoltosi
Comunisti pieni di baffi
Rigirandosi verso la Bora
Sentirono il vento prenderli a schiaffi
E per non dargli la soddisfazione
Fecero finta di non sentire
Chi strinse i denti, chi i pugni
Chi il rosario prima di morire
Un giovane marinaio
Nel mare che fa paura
Si travestì da scimmia ridente
Dentro al Libeccio di una puntura
Si svegliò sopra uno scoglio
A contemplare le proprie chele
Aspettò il vento, ma passò l'onda
Tinse di lacrime tutte le vele
Per avere una smorfia riparata
Un vecchio stravecchio passandole accanto
Abbozzò un'espressione molto canuta
Ricordando un amore perduto
Perduto in mezzo alla strada
"Me ne vado" disse "per la strada
Come un autobus senza fermata
Con le sedie vuote e tutto il resto
Verso il deposito mi appresto
Senza tutto il resto
Pazienza per il resto"
Le moldave scoperte dal Maestrale
Quella sera cenarono in famiglia
Nella luce di un telegiornale
In mezzo ad un padre, una madre e una figlia
Sulle briciole della tovaglia
I Re Magi mangiavano a scrocco
Un prete convinto dallo Scirocco
Ripensò a quello che aveva fatto
E trovandosi sotto il giudizio
Né di un Dio, né di un tribunale
Disse: "Vino al vino, pane al pane
Era meglio andare a puttane"
Nella giungla scomposta del letto
Una donna senza un difetto
Si incastrò dentro a una ruga
Scelse la morte come unica fuga
Nel girone dei rivoltosi
Comunisti pieni di baffi
Rigirandosi verso la Bora
Sentirono il vento prenderli a schiaffi
E per non dargli la soddisfazione
Fecero finta di non sentire
Chi strinse i denti, chi i pugni
Chi il rosario prima di morire
Un giovane marinaio
Nel mare che fa paura
Si travestì da scimmia ridente
Dentro al Libeccio di una puntura
Si svegliò sopra uno scoglio
A contemplare le proprie chele
Aspettò il vento, ma passò l'onda
Tinse di lacrime tutte le vele
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